Stili di yoga
Dalle origini comuni alla divisione degli stili
Qualunque sia il genere di yoga che si pratica, è bene sapere che tutti gli stili di yoga più famosi, dai più antichi ai più moderni, derivano dalla concezione della religione indiana, che prevede che l’uomo può percorrere tre diverse strade per migliorare la sua condizione:
- la strada della conoscenza
- la strada della devozione amorosa e dell’abbandono al Dio
- la strada dell’azione disinteressata.
Queste strade hanno il nome di Jnana, Bhakti e Karma, e da loro derivano tutti i differenti stili dello yoga ‘ginnico’.
Vediamo di seguito quali sono gli stili di yoga più famosi e più praticati, dai più antichi ai più moderni.
Il Raja Yoga
Lo yoga classico, quello che per primo è approdato nel mondo occidentale, è il Raja Yoga, che attraverso i diversi Asana, ossia le posizioni, permette di raggiungere una più elevata consapevolezza del proprio corpo.
Ma il Raya Yoga è anche lo yoga dei Pranayama, ossia di tutti quegli esercizi che aiutano a controllare la respirazione, degli Yama e Niyama, ossia delle indicazioni sul coportamento etico da mantenere nella vita.
La massima interpretazione del Raja Yoga prevede anche capacità di interiorizzarsi (capacità data dal Pratyahara), quella di concentrarsi su sé stessi e sull’Essenziale (capacità data dal Dharana), quella di meditare e contemplare (capacità data dal Dhyana) e, infine, quella di provare esperienze mistiche (capacità data dal Samadhi).
Il Jnana Yoga, il Bhakti Yoga e il Karma Yoga
Rappresentano lo Yoga che permette di percorrere le strade del miglioramento.
Lo Jnana Yoga è lo yoga della conoscenza, intesa come consapevolezza di sé, che permette di unirsi con il Dio, liberandosi dalla paura della morte.
Il Karma Yoga è invece lo yoga dell’azione disinteressata, quella che si effettua senza preoccuparsi di raccogliere i frutti del risultato.
Il Karma Yoga, infine, è quello che prevede il totale abbandono alla divinità, permettendo di raggiungere, se svolto in piena regola, i massimi livelli mistici (approfondimenti sull’argomento possono essere trovati su ‘La pratica del Karma Yoga Legge del Karma e Reincarnazione’ di Swami Sivananda).
Tutte e tre queste pratiche yoga oggi sono state trasformate in movimenti ginnici in cui le diverse posizioni del corpo sono collegate a dettami che fanno riferimento a condizioni spirituali connesse ad una delle pratiche svolte.
Anusara Yoga e Bikram Yoga
La sempre maggiore richiesta di metodi di rilassamento connessi ad esercizi fisici a basso impatto, ha portato allo sviluppo di pratiche yoga moderne, tra cui quella dell’Anusara, nata in America nel 1997.
L’Anusara Yoga ha come precetto fondamentale la bontà insita in ogni uomo, che deve essere valorizzata e lasciata libera per migliorare se stessi e gli altri.
Non prevede una sequenza specifica delle posizioni, cosa che avviene invece nello Bikram Yoga, un’altra pratica recente di yoga.
Il Bikram Yoga prevede, infatti, ventisei posizioni da eseguire sempre nella stessa sequenza, per raggiungere una condizione migliore rispetto a quella di partenza.
Asthanga Yoga, Vinysana Yoga e Yoga Ricostituente.
Altre due pratiche yoga molto diffuse e praticate sono l’Asthanga Yoga e il Vinysana Yoga.
Il primo risale agli anni Settanta, ed è una pratica molto rigorosa che segue posizioni precise, strettamente connesse alla respirazione, da svolgersi in una sequenza determinata.
Il Vinysana Yoga, invece, è caratterizzato da posizioni più difficili, che vanno eseguite con una base musicale sostenuta, e svolte in sequenze sempre differenti.
L’ultima pratica di yoga da considerare è lo Yoga Ricostituente, una nuova pratica che viene svolta con lo scopo di rilassarsi e calmarsi dopo giornate di lavoro è stress intenso.