Come lavorare con la parte bassa della schiena e il sacro
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Ogni volta che prevedi di lavorare con la parte bassa della schiena e con il sacro durante la lezione di yoga o una sessione di yoga privata, è utile ricordare i seguenti punti importanti:
La parte bassa della schiena e i muscoli addominali hanno una relazione agonista-antagonista: quando uno si contrae, un altro si allunga passivamente. Padroneggiare la contrazione addominale progressiva nella pratica dello yoga crea supporto per la parte bassa della schiena, costruisce un nucleo più forte, crea un migliore allineamento e incoraggia una consapevolezza più profonda.
La giunzione L4-L5 (un posto tra le ultime due vertebre lombari) è la più mobile e la più portante, il che la rende anche la più vulnerabile. Quando ci pieghiamo all’indietro, dobbiamo evitare di creare un perno nell’articolazione. Dobbiamo, invece concentrarci sulla distribuzione della curva di tutta la colonna vertebrale per rendere le nostre curve posteriori più sicure ed efficaci per il rafforzamento della schiena.
Il disagio della parte bassa della schiena può manifestarsi per tanti motivi diversi. A volte deriva da un danno strutturale, come un’ernia del disco, e talvolta si presenta in risposta a come usiamo i nostri corpi nella nostra vita quotidiana. E a volte può essere dovuto a disfunzione delle articolazioni sacro-iliache, che potrebbe essere collegata a fluttuazioni ormonali.
Posture asimmetriche avanzate eseguite senza un’adeguata preparazione, troppe posture asimmetriche di fila o bloccare le ginocchia in curve profonde in avanti possono stressare le articolazioni sacro-iliache e causare dolore. Dobbiamo evitare queste cose nella nostra pratica yoga.
Non è possibile rafforzare efficacemente i legamenti, quindi quando si lavora con l’area sacro nella pratica dello yoga, è necessario allentare la tensione nei muscoli che si collegano al sacro e rafforzare le strutture circostanti.
La scienza recente sul dolore cronico afferma che l’esperienza del dolore in qualsiasi parte del corpo ha ben poco a che fare con l’effettiva lesione dei tessuti. E più a lungo persiste il dolore, meno è collegato allo stato dei tessuti. I sistemi multipli del corpo sono coinvolti nell’esperienza del dolore, quindi la guarigione deve avvenire anche su più livelli.
È una buona cosa che lo yoga abbia strumenti che influenzano il corpo a diversi livelli, ben oltre il semplice allungamento e il rafforzamento. Ecco perché lo yoga è molto efficace per la gestione del dolore cronico.