In un mondo in cui lo stress fa da padrone, regalarsi la possibilità di eseguire delle sedute di meditazione quotidiane è un vero toccasana per il corpo e per la mente, ma è importante sapere come procedere correttamente per ottenere gli effettivi vantaggi: il rilassamento e l’autosservazione.

Cosa si intende per meditazione

La meditazione è una pratica contemplativa che permette di raggiungere uno stato di consapevolezza interiore capace di rispecchiarsi sul benessere fisico e sul benessere mentale.

Il fine principale è quello di entrare in contatto con il proprio sé, familiarizzando con la parte percettiva e con quella sensoriale.
Di conseguenza si può più facilmente spostare l’ottica da cui si guarda non solo al mondo ma soprattutto a sè stessi, prendendo completa coscienza del proprio sè e della vera natura delle cose.

Il rilassamento step by step

Le metodiche di meditazione più accreditate dalla tradizione buddhista sono due: la Meditazione Analitica e la Meditazione Concentrativa.

La prima si serve della porzione concettuale del pensiero che consente di capire il vero senso di tutte le cose e liberare l’anima dalle afflizioni mentali, in primis dall’egoismo; la seconda permette invece la concentrazione sulla mente, sul respiro, sul cuore, su un mantra vocale o su una visualizzazione.

La meditazione può cominciare solo dopo aver fatto propri questi concetti base.

-STEP 1

Ritagliarsi un momento della giornata in cui nessuno stimolo esterno possa interrompere il percorso di concentrazione interiore e la meditazione.

In una stanza isolata dai rumori esterni, in cui vi sia una luce soffusa e una temperatura neutra, accendere incensi profumati che possano agevolare il rilassamento.

meditazione autosservazioneA questo punto sedetevi in una posizione comoda, con schiena appoggiata allo schienale di una sedia, gambe parallele con piedi che poggiano a terra e mani posizionate sulle corrispettive gambe. Chiudete gli occhi ed iniziate il percorso di meditazione

-STEP 2

Inspirate ed espirate profondamente e ripetutamente, mentre abbandonate ogni consapevolezza di movimento muscolare e di sensazione fisica. Immaginate di incontrare i vostri sensi, di ringraziarli per il lavoro che compiono ogni giorno e di lasciarli andare chiudendo temporaneamente tutte le strade che a loro conducono.
Continuando con una respirazione profonda, sentirete la vostra mente ripulirsi di ogni pensiero superfluo e diventare libera. Concentratevi quindi sul battito del vostro cuore e sulla lenta danza del vostro ritmico respiro…

-STEP 3

A questo punto vi sentirete completamente rilassati fisicamente ma avete bisogno di compiere un ulteriore passo in avanti per riuscire ad auto-osservarvi. Sarà anche il momento in cui inizieranno ad affiorare pensieri e sensazione che andranno osservate come se si fosse completamente estranei a loro, senza giudicarli. Ogni preoccupazione, stato d’ansia, avversione o attaccamento ai pensieri e alle sensazioni sorte, dovranno essere dolcemente allontanate e messe fuori da una porta immaginaria, per poi salutarli e lasciare che vadano via.

-STEP 4

Riportare l’attenzione sul respiro e sul battito cardiaco ogni qual volta sensazioni e pensieri tornano con prepotenza per farsi giudicati. In questi casi, dopo averli nuovamente riaccompagnati alla porta, può essere utile visualizzare una luce bianca e calda intensa al centro degli occhi per poi tornare nuovamente al respiro.
Soprattutto inizialmente la distrazione può essere un fattore notevolmente costante e presente, quindi si può cercare un mantra vocale da ripetere per tutta la meditazione concentrandosi su di essa.

-STEP 5

Chiudete la seduta di meditazione riportando gradualmente al risveglio il vostro corpo. Concentratevi quindi sulla sensazione dei piedi che toccano il pavimento, delle mani che toccano le gambe, della schiena appoggiata alla sedia e lentamente recuperate familiarità con i movimenti dei muscoli, con la luce, con la temperatura. Sempre respirando profondamente, aprite con lentezza gli occhi.

Cosa significa osservarsi

meditazioneAspettarsi che sin dalle prime sedute di meditazione ci si riesca ad osservare può essere un errore. La consapevolezza del sè e di una problematica interiore avvengono nel tempo, ma solo dopo averne appreso la realtà e averle osservate come uno spettatore esterno potranno essere viste con un’ottica diversa e vissute come un insegnamento.
Osservarsi, infatti, significa capire cosa vuole insegnarci la nostra mente con un particolare disagio interiore, apprenderlo, essergliene riconoscenti e, infine, lasciare che sia proprio il disagio a guarirci e non noi a guarire il nostro disagio.